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Il semaforo degli alimenti

Col semaforo degli alimenti puoi scegliere per la salute

Come sicuramente avrete notato, diversi prodotti senza glutine in commercio - so- prattutto quelli industriali – contengono spesso zuccheri e grassi nocivi. Per capire meglio se un alimento lavorato ne contiene pochi, oppure troppi, l’Associazione con- sumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI), in collaborazione con le con- sorelle d’oltralpe, ha creato una tessera di facile consultazione. 

Sull’etichetta nutrizionale dei cereali per la colazione è scritto che contengono 13 g di zucchero per una porzione (di 30 g). È poco? È troppo? E un grammo di sale ogni 100 grammi di spinaci alla panna, è poco o è tanto? La tessera “Semaforo degli alimenti” che ACSI regala a tutti i soci, aiuta a capire se l’alimento la- vorato che si sta per comperare contiene pochi o troppi grassi, zuccheri e sale. In assenza di un’etichetta semplice e chiara che faccia distinguere a colpo d’occhio se il prodotto è più o meno salutare, la tessera- semaforo è un sicuro aiuto nella scelta.

Le etichette nutrizionali che figurano su molti degli alimenti lavorati che troviamo nei negozi forniscono una serie di utili informazioni (la lista dei nutrienti, la quantità di nutrienti per porzione e le quantità giornaliere indicative, ecc.) ma spesso non sono chiare e d’immediata comprensione per il consumatore. Le quantità dei nutrienti sono indicate per 100 g o 100 ml e sovente anche per “porzione” (segnalate in grammi, 15, 25, ecc. o, per le bibite, per “mezza bottiglietta”) in modo che il contenuto di grassi, zuccheri e/o sale appaia più innocuo di quanto non lo sia in realtà. Noi consumatori, per attenti e coscienziosi che siamo, non pos- siamo fare la spesa con la calcolatrice, siamo sovente di fretta e comperiamo ciò che ci sembra essere salu- tare ed equilibrato.

L’ACSI e le altre organizzazioni di consumatori svizzere dell’Alleanza sono convinte che sarebbe molto me- glio optare per altre soluzioni, più chiare e comprensibili per il consumatore. Come quella per esempio adottata dall’Inghilterra nel 2013, l’etichetta a “semaforo”. Un sistema attuato volontariamente dall’industria alimentare britannica che con i colori rosso, giallo e verde indica chiaramente sulla confezione del prodotto lavorato se la quantità di grassi, zuccheri e sale è rispettivamente alta, media o bassa.

In pratica la presenza negli alimenti di quantità elevate di zuccheri, grassi, grassi saturi e sale dev’essere se- gnalata con un bollo rosso; quando la quantità è media il bollo giallo e infine quando è basso il loro conte- nuto si segnala con un bollo verde. E ciò naturalmente in base a dei limiti prestabiliti. Su un alimento pos- sono essere presenti contemporaneamente bolli di colore diverso e il consumatore deve regolarsi di conse- guenza.

Da alcuni anni le organizzazioni dei consumatori stanno facendo pressione in Svizzera affinché venga intro- dotto un sistema analogo da evidenziare sulle confezioni dei prodotti alimentari trasformati, ma senza esi- to. I fabbricanti sono naturalmente contrari poiché parecchi dei loro prodotti verrebbero penalizzati col bol- lo rosso (basti consultare i vari test che abbiamo pubblicato).

Per questa ragione l’Alleanza svizzera dei consumatori ha ideato la tessera-semaforo che ritiene un utile strumento nelle scelte alimentari di consumatrici e consumatori. Con una doverosa precisazione: la tessera e valida per quel che riguarda i prodotti trasformati o lavorati, come biscotti, dessert, snack dolci e salati, salsicce, formaggio fuso, bevande e prodotti zuccherati a base di latte o con frutta, cioccolato, gelati confe- zionati, salse, alimenti precotti, ecc. e non può essere riferita a prodotti non trasformati (come ad esempio, latte, olio, frutta o verdura, ecc.). Che senso avrebbe infatti valutare il tasso di grassi di una bottiglia d’olio o di un pezzo di formaggio d’Alpe?

Il semaforo dà luce verde, gialla...o rossa

Tenete la tessera a portata di mano (nel portamonete o nella borsa) e quando siete in negozio e state per acquistare un prodotto confezionato piuttosto di un altro potete fare la scelta più salutare confrontando i dati in etichetta con quelli della tessera.

La carta indica i valori a cui sono riferiti i colori del semaforo. Essi sono validi per 100 g di peso di un alimen- to lavorato. Per quel che riguarda invece le bibite, per 100 ml di bevanda le quantità indicate devono esse- re dimezzate. Ad esempio, per avere il bollo verde, una bibita deve avere un contenuto di zucchero non su- periore di 2,5 g per 100 ml. Se invece supera gli 11,25 g/100 ml di tenore di zucchero sarebbe da evitare (bollo rosso).

Verde significa che l’alimento contiene quantità minime di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale. Il prodotto può essere consumato senza problemi.

Giallo indica un contenuto medio di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale e l’alimento che lo contiene dev’essere consumato con moderazione.

Rosso è invece il segnale di massima attenzione: il contenuto di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale è alto (anche se non tutti contemporaneamente) e pertanto il prodotto non dovrebbe essere consumato o dovrebbe esserlo solo raramente e in quantità minime.

Ma attenzione: verde non significa automaticamente che il prodotto è “sano”. Il sistema “semaforo” forni- sce tuttavia importanti indicazioni sul contenuto. Una persona con problemi di pressione potrà acquistare più facilmente alimenti con poco sale (ossia con contenuto inferiore a 0,3 g/100 g); chi ha problemi di dia- bete cercherà quelli con meno zucchero (fino a 5 g/100 g); le persone con sovrappeso potranno evitare gli alimenti con troppi grassi e zuccheri e così via.

Certo per il consumatore la soluzione più chiara e trasparente sarebbe che tali indicazioni fossero stampate in modo chiaro sulla confezione e non – come sovente capita – che lui debba attivarsi per cercare le infor- mazioni che gli servono sul prodotto. Ma fintanto che l’industria alimentare non ne vuol sentir parlare e le autorità non ritengono di doverlo imporre, il consumatore dovrà continuare a fare questo lavoro.

Ora con l’ausilio della tessera “Semaforo degli alimenti – Scegli tu la salute” lo potranno fare un po’ più fa- cilmente.

Articolo tratto dal periodico La Borsa della Spesa (Nr. 6 / settembre-ottobre 2016) redatto dall’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (www.acsi.ch)