L’assunzione di un farmaco può costituire una fonte d’ansia sia per il celiaco, che deve accertarsi sul glutine eventualmente presente in tutto ciò che ingerisce, sia per il medico che deve verificare la potenziale pericolosità del prodotto per il suo paziente intollerante al glutine.

Già a partire dal 1999 la farmacopea europea ha stabilito che l’utilizzo dell’amido di frumento come eccipiente nella preparazione di farmaci debba avvenire in misura non superiore allo 0,3%, dunque un quantitativo innocuo per i celiaci.

Tutte le preparazioni farmaceutiche contengono nella maggioranza dei casi numerosi altri ingredienti, noti come eccipienti, oltre al principio attivo vero e proprio. Gli eccipienti svolgono una serie di funzioni nelle preparazioni farmaceutiche. Nella maggior parte dei casi aumentano la massa, facilitando una distribuzione omogenea del principio attivo nel prodotto finale. Nelle preparazioni orali contribuiscono a conferire aromi gradevoli e colorazioni piacevoli; nelle preparazioni liquide ad esempio, l’aggiunta di eccipienti fa sì che tali preparazioni siano più gradevoli al palato e attraenti alla vista.

I limiti imposti attualmente dalla Farmacopea Europea consentono di considerare adatti ai soggetti affetti da celiachia (ovvero intolleranti al glutine) anche i medicinali contenenti amido di frumento. La quantità di glutine presente in alcuni farmaci come eccipiente non rappresenta un problema, considerando che l’amido di frumento può contenere al massimo 0,3% di proteine totali di cui circa il 40% corrisponde alla gliadina, quantità che è inferiore a quella che potrebbe essere assunta con i prodotti dietoterapeutici. È necessario invece tener presente che, contrariamente a quanto detto per i soggetti celiaci, tutte queste considerazioni non valgono invece per gli ”allergici” all’amido di frumento.

In conclusione, sottolineiamo che il glutine presente come eccipiente nelle quantità previste nei farmaci del commercio non rappresenti un reale problema per il celiaco soprattutto quando il prodotto viene assunto occasionalmente o per brevi periodi. Tuttavia precisiamo come in caso di somministrazione cronica di farmaci, l’eventuale ipersensibilità individuale debba essere valutata caso per caso e che comunque è preferibile l’utilizzo di prodotti che a parità di principio attivo non contengano glutine come eccipiente.

Riassunto:

- Tutte le preparazioni farmaceutiche contengono nella maggioranza dei casi numerosi altri ingredienti, oltre al principio      attivo vero e proprio, noti come eccipienti.

- La quantità di glutine presente in alcuni farmaci come eccipiente non rappresenta un problema, considerando che l’amido di frumento può contenere al massimo 0,3% di proteine totali di cui circa il 40% corrisponde alla gliadina.

- In caso di somministrazione cronica dei farmaci, meglio ricorrere se possibile a preparati privi di glutine o – quando non realizzabile – valutare caso per caso l’eventuale sensibilità individuale alla quota di glutine presente.

 

* Estratto dell’articolo “I farmaci e la celiachia: quando vanno utilizzati ed il problema del glutine come eccipiente” di Italo De Vitis e Riccardo Urgesi pubblicato in: La malattia celiaca in medicina generale, Pisa 2009, pag. 51 seg.